IL DIRETTORE ARTISTICO
Franco Mannella
Arotron vi condanna…a un Teatro a Vita!
Ad Arotron crediamo che il Teatro e la formazione teatrale, coltivati in stretta relazione con la comunità, possano cambiare in meglio la qualità di vita delle persone.
L’esperienza del laboratorio teatrale offre infinite opportunità di conoscenza ed espressione di sé, di sviluppo di competenze emotive, sociali e di relazione umana e ha un importantissimo valore sociale, in quanto spazio di aggregazione non omologante, che non offre un’unica possibile strada da percorrere, ma si evolve dinamicamente, insieme a chi entra a farne parte.
Ebbene, dall’anno 2022-2023, Arotron offre laboratori teatrali per tutte le età, dai 3 ai 177 anni e oltre!
In più, a completare l’offerta si aggiungono un corso specifico dedicato alla Dizione e uno di Counselling a Mediazione Teatrale.
I laboratori teatrali Arotron sono curati dai migliori Talenti della Scuola Arotroniana.
Da loro potrai avere ascolto, accoglienza, serietà professionale, preparazione specifica, umanità. Se scegli di partecipare a uno dei nostri corsi, scegli di uscire di casa, di venire a Pianella e di…sentirti a casa.
Dai 3 ai 5 anni:
Il laboratorio si svolge in dodici incontri della durata di 45 minuti circa, a cadenza settimanale. Ogni incontro si apre e si chiude con un canto rituale, al fine di rassicurare i bambini con una piccola routine, e lasciare che pian piano possano esprimersi liberamente attraverso il gioco e senza scopi performativi. Il laboratorio ha inizio con la lettura di una fiaba, attraverso l’uso del kamishibai, per introdurre l’atmosfera della storia, nonché allenare la capacità di ascolto e di attenzione in gruppo. Successivamente i bambini saranno invitati a passare dall’ascolto attivo, a vivere la fiaba col corpo. Si esploreranno i differenti elementi e tipologie di movimento, lavorando su diversi livelli di spazio e qualità, concentrando l’attenzione su singole parti del corpo e sulla loro coordinazione. Si giocherà in gruppo con gli elementi vocali, associando alla voce le emozioni vissute e sperimentando specifiche sonorità e possibilità della voce. Ogni incontro porterà una serie di variazioni attraverso l’ingresso di nuovi personaggi, nuovi luoghi e nuove sonorità che possono allenare l’orecchio sin dalla più tenera età a differenti stili musicali, nonché linguistici. Il percorso non si conclude con un saggio o con una recita, bensì con un momento di socializzazione durante la quale le famiglie sono invitate a partecipare attivamente, vivendo e “giocando” il laboratorio con il proprio bambino.
Dai 6 ai 10 anni:
“L’Attore che Gioca”, laboratorio teatrale per bambini a cura di Chiara Colangelo
Chi vuole approcciarsi all’arte dell’Attore si trova in prima istanza a dover reimparare e perfezionare la capacità tipica dei bambini di “giocare seriamente”, ovvero di esercitare la propria immaginazione, diventare Altro durante il gioco, impiegare tutte le proprie energie e la propria concentrazione per mettersi in gioco ed agire senza giudizio.
In questo corso di teatro, rivolto ai bambini tra i 6 e i 10 anni, partiremo proprio dall’importanza del gioco nella pratica teatrale per avvicinare nel modo più naturale e divertente possibile i bambini al teatro e al gioco della scena.
Insieme esploreremo con leggerezza e intensità le basi della pratica teatrale, che ci porteranno proprio ad imparare giocando, ma con una concezione del gioco che ci porterà ad allenare l’attenzione, la condivisione, l’ascolto dell’altro, la disciplina e una creatività più strutturata e organizzata. Il corso si concluderà con una restituzione del lavoro in scena, nella quale gli allievi, sempre coadiuvati dal curatore, saranno assoluti protagonisti sotto ogni punto di vista.
Dagli 11 ai 13 anni:
“Siamo Teatro”, laboratorio teatrale per ragazzi a cura di Chiara Colangelo
Il teatro è relazione. Con sé stessi, con l’altro, con un testo che può parlarci e raccontarci qualcosa di noi che non sospettavamo.
In questo corso rivolto ai ragazzi tra gli 11 e i 13 anni, età di profondo cambiamento, in cui le diverse “velocità” di crescita possono generare distanza anche tra coetanei, il teatro può rivelarsi uno strumento ideale per esercitare l’empatia, la conoscenza di sé stessi e del mondo che ci circonda. Giocheremo ancora come bambini, perché è questo che fanno gli attori di tutte le età, con serietà e disciplina, ma divertendoci a scoprire quanto sia prezioso conservare sempre il proprio essere bambini.
Il lavoro partirà dal corpo e dalla voce come strumenti dell’attore, con l’obiettivo di arrivare a padroneggiarli e metterli poi al servizio di un testo. Il corso si concluderà con una restituzione del lavoro in scena, nella quale gli allievi, sempre coadiuvati dal curatore, saranno assoluti protagonisti sotto ogni punto di vista.
Dai 14 ai 17 anni:
“C’è posto…per me!”, laboratorio teatrale per adolescenti a cura di Alessandro Rapattoni
Un laboratorio di teatro, ad ogni età, è una scelta da esploratori avventurosi: per gli adolescenti in particolare è un luogo in cui tutti i sensi sono stimolati e l’attenzione può, con il tempo, recuperare una maggiore profondità, dove il corpo e la voce sono messi in gioco perché siano vitali prima che “performanti”, venendo apprezzati per la loro presenza e potenzialità espressiva, senza giudizi estetici; dove si può allenare la propria immaginazione, partendo da stimoli presenti nella realtà fisica oltre che dall’ormai inevitabile immaginario foto-videografico; in teatro, tutte le emozioni sono lecite e trovano un loro spazio; i conflitti non vengono evitati, ma sono il sale delle storie e si squadernano sotto gli occhi di tutti, offrendosi alla riflessione individuale e condivisa; il “bene” e il “male” hanno pieno diritto di cittadinanza e si può empatizzare con la coesistenza di luci e ombre nei personaggi di finzione, come pure negli esseri umani; si può guidare e lasciarsi guidare, giocare a creare regole e ad infrangerle; si può sperimentare la responsabilità della scelta di un’azione – o di una reazione – e delle sue conseguenze. Infine, sperimentando ruoli e personaggi diversi, si può scegliere chi essere secondo quanto è buono per sé. Il corso si concluderà con una restituzione del lavoro in scena, nella quale gli allievi, sempre coadiuvati dal curatore, saranno assoluti protagonisti sotto ogni punto di vista.
Dai 18 ai 177 anni:
“La Derecitazione”, corso di teatro a cura del Direttore Artistico Franco Mannella
Sì, hai capito bene…DERECITAZIONE!
In questo laboratorio imparerai (forse) a derecitare, ossia a NON recitare.
Ma come, mi dirai, io voglio imparare a RECITARE!
Certo! Giusto! Sacrosanto! Ma tu non sai ancora una cosa che ti meraviglierà e che nessuno ha mai avuto il coraggio di dirti!! Tu sai già recitare! Ma certo! E’ evidente! Soltanto che lo fai…malissimo!! Sei poco intonato, ti mangi le parole, usi male la voce, ti muovi a casaccio, insomma…reciti da cane! Fidati…è così! L’esperienza nell’ambito della formazione teatrale mi insegna che un attore, per imparare a recitare, deve passare attraverso una neutralità interpretativa, una “non recitazione”, abolendo intonazioni e azioni casuali e didascaliche suggerite da un istinto falsato e condizionato dall’esigenza di riprodurre qualcosa di già visto e di già sentito e, per di più, in brutta copia. E’ necessario, dunque, disintossicarsi dalla cattiva recitazione che tutti sono capaci di mettere in atto. Per questa ragione l’analisi, quasi meccanica e spesso ripetitiva, dei movimenti del corpo, delle azioni vocali e della scansione del testo, sarà attenta, precisa e inesorabile. Ci saranno tre fasi, che riguarderanno i singoli attori:
fase 1) esagerare ed esasperare le azioni fisiche e vocali dichiarando il testo con una scansione innaturale;
fase 2) passare attraverso una esposizione del testo neutra, mantenendo sempre alta la tensione fisica;
fase 3) provare a recitare togliendo, sottraendo…derecitando.
Le tre fasi del lavoro riguardante i singoli saranno costantemente sostenute da esperienze corali, di gioco e di interazione. Interagire è un verbo importante per un attore, forse più importante del verbo agire (e non si può non agire!). Interagire per me vuol dire…far stare insieme più azioni, di più corpi, e farle convivere e confliggere. L’interazione fra gli attori, se ben gestita, crea una vera e propria “accelerazione dell’apprendimento” della tecnica.
Azione e interazione, ma anche tensione e attenzione oppure controllo e non controllo e… equilibrio e disequilibrio…sono solo alcune delle tante parole chiave del lavoro dell’attore che incontrerai partecipando al mio corso. Ti guiderò per fartene incontrare altre e per fare in modo che tu ne riveli di sconosciute…anche a me!
Franco Mannella
“La Bene Dizione”
Corso di pronuncia, articolazione, intonazione, lettura espressiva, a cura di Alessandro Rapattoni
La Bene Dizione è un modo scanzonato e ironico di approcciarsi a una disciplina su cui gravano giudizi e pregiudizi, tanto da renderla la Cenerentola (o la Male Dizione?) dell’arte teatrale. “Bene Dizione”, prima che “parlar bene”, è acquisizione di consapevolezza propriocettiva e acustica del proprio modo di parlare, delle abitudini fonatorie tipiche dell’italiano della propria regione; mentre si coltiva questa consapevolezza, si ha la possibilità di familiarizzarsi con un modello di pronuncia considerato “neutro”, sia dal punto di vista delle proprie particolarità personali, i propri “difetti di pronuncia” (quando non sia richiesto l’intervento di un logopedista), sia dal punto di vista degli accenti e delle cadenze regionali. L’allievo, attore o non attore, può così gettare le basi per sviluppare la propria personale padronanza della parola, per utilizzare la varietà di pronuncia più appropriata ai propri scopi e alle situazioni comunicative.
Oltre alla pronuncia neutra, argomenti di studio saranno l’articolazione (la chiarezza nella pronuncia delle sillabe, soprattutto della loro componente consonantica) e l’intonazione, premessa imprescindibile per una consapevolezza espressiva e interpretativa nel parlare e nella lettura ad alta voce.
“S-Dramma School! Emozioni in scena”
per-corso di counselling a mediazione teatrale dai 18 anni in su, a cura di Alessandro Rapattoni
Trovare uno spazio per ascoltare le proprie emozioni, scegliere come navigarle e utilizzare la loro potente energia è fondamentale per la nostra salute psicofisica e la qualità della nostra vita.
In questo per-corso in 15 incontri metteremo in gioco il corpo, la voce e l’immaginazione attraverso alcuni esercizi teatrali e di scrittura creativa, per accogliere ed esprimere le emozioni fondamentali che guidano gran parte del nostro agire.
Chissà, potremmo scoprire i tesori che si nascondono sotto le onde del loro mare?
Nel nostro viaggio non cercheremo alcuna prestazione di recitazione, ma porteremo attenzione al tuo processo interiore, a come ti senti nel fare gli esercizi e ai cambiamenti che percepisci mentre li fai, valorizzando le risorse di cui disponi, in uno spirito di condivisione con il gruppo. Gli incontri saranno sessioni di counseling in gruppo, volte ad agevolare un processo di autoconoscenza e a guardare con lucidità, benevolenza e maggiore leggerezza situazioni considerate problematiche e “drammatiche”, imparando a drammatizzarle consapevolmente per riuscire, infine, a sdrammatizzarle.
Franco Mannella